giovedì 31 maggio 2007

Marchiati ed etichettati

Leggo su Melablog, che i nuovi file senza protezione DRM venduti dall'iTunes Store, contengono un tag nascosto in cui sono registrati nome, cognome e indirizzo email.
A parte che i file senza DRM costano il 30% in più, costo assolutamente non giustificato dalla banda necessaria a trasmettere il file e a parte che comprare un brano online non rende l'acquirente un reale possessore, poiché non si può rivendere il file acquistato come si fa con un disco normale, mi sembra quanto meno sleale nascondere nel file le informazioni personali dell'ignaro cliente. Dopotutto quando noi compriamo un disco in un negozio, non viene scritto sul disco il nostro nome: lo scontrino è a parte.

PS: È mai possibile che alla gente piaccia questa cosa?

Allibrito

Uno dei lettori di iLounge ha comprato un audiobook da iTunes. Peccato che l'audiobook acquistato non funzionasse su iPod.
Contattata Apple, il servizio clienti ha chiesto scusa (e ci mancherebbe!) e ha consigliato a tutti i possessori di iPod di non acquistare degli audiobook per qualche settimana poiché a quanto pare il problema è presente anche in altri audiolibri.
Tutti gli altri utenti che non lo sanno possono continuare a compare audiolibri difettosi. Perché Apple, benché sia a conoscenza del problema, non pensa neanche a togliere dagli scaffali i prodotti difettosi ma, ne sono sicuro, porgerà le sue più sentite scuse a chi crederà di comprare un file funzionante.

Come due vecchi amici

Veramente come due vecchi amici che, nel bene e nel male, hanno fatto la storia dell'informatica. Cosa importante se si pensa a quanto importante sia l'informatica.
Comunque, volevo commentare il post del sito melablog a tal riguardo. Il buon Marcello Majonchi ha detto (cito testuali parole)

una guerra ormai archiviata da almeno due lustri. Una guerra, di fatto, senza un vincitore o un vinto.

A me non pare sia proprio così: la guerra è stata vinta da Microsoft. E Microsoft ha tenuto in vita Apple per non finire sotto la scure della severa Antitrust Americana. Ricordo benissimo che quelli di Redmond acquistarono delle azioni Apple senza diritto di voto per dare modo ad Apple di avere più liquidità e, sempre per fare un piacere all'antitrust, svilupparono il loro Office per Macintosh. Non si può dire che senza di queste azioni la barca sarebbe affondata inesorabilmente, ma sicuramente rialzarsi sarebbe stato molto più difficile.
E sempre come due vecchi amici si ritrovano a bollare il nuovo Palm Foleo come non convincente: forse entrambi hanno paura dell'avanzata di Linux?

martedì 29 maggio 2007

Balla che ti passa

Come i ragazzi di oneOpenSource hanno già detto, sono state scoperte delle vulnerabilità in Samba.
Per chi non lo sapesse (ed è grave) MacOSX riesce a condividere file e stampanti con Windows grazie a Samba, un progetto opensource preso pari pari dai sistemi operativi aperti (Linux, FreeBSD, etc.) e integrato in MacOSX.
Le falle scoperte in Samba sono state tappate con la versione 3.0.25 (che nel frattempo è stata oggetto di un'ulteriore revisione) e quasi tutte le distribuzioni Linux sono state aggiornate in meno di 24 ore. A distanza di alcune settimane Apple, invece, non ha ancora fornito un aggiornamento e l'ultima versione disponibile è la 3.0.23 (e non la 3.0.10 come riferito da Macity).
Symantec fa notare come questo sia inaccettabile, mostrando come molti Mac siano vulnerabili in attesa dell'aggiornamento e suggerendo addirittura di scaricare i sorgenti e compilarli. Tutto questo a grande vantaggio della proverbiale sicurezza e facilità d'uso del Mac.
Sicuramente Apple avrà le sue buoni ragioni. Dopotutto si tratta di condivisioni con Windows, e diventa semplice dare la colpa a Windows. O meglio ancora: potrebbe dare la colpa ai programmatori (liberi) di Samba. Perché Apple utilizza il loro software devono essere loro a correggere il problema, e infatti l'hanno fatto ma Apple ancora non aggiorna la sua versione per MacOSX, che non è altro che il software che si può scaricare da Samba.org che in effetti è aggiornato e senza problemi. Insomma: mi sto ripetendo e disperdendo. Lasciamo perdere.


Fonti:

lunedì 28 maggio 2007

Sedotto e abbandonato

Forse i possessori di iPod di quarta generazione, di quelli in bianco e nero, il primo modello con la ghiera, sono pochi, pochissimi. E forse sono rimasto solo io. Altrimenti non si giustifica il totale abbandono da parte di Apple: non ci sono più aggiornamenti da anni e i problemi ci sono ancora, come alcuni brani che vengono saltati senza alcuna ragione. Spero che per i nuovi iPod questo problema sia stato risolto.
No, una mia amica dalla regia mi comunica che anche sull'ultima generazione non è stato risolto: alcuni brani vengono saltati, forse per antipatia o forse per scherzo.
O forse è veramente una nuova funzione: ora decide lui cosa puoi ascoltare.
O forse i problemi li lasciano apposta: così qualche fesso, in preda alla disperazione, compra quello nuovo e quello dopo ancora, fiducioso che Apple stia lì a risolvere i suoi problemi.

domenica 27 maggio 2007

Fed-icismo

Qui si sta esagerando, o almeno credo. E non dovrei usare troppo questo termine perché c'è gente che ci crede un po' troppo. E, come già detto su queste pagine, non si tratta di una fede o di una religione ma di un feticcio. E non voglio ripetermi oltre, ma considerare questa come un'immagine da tenere nel portafoglio è un po' esagerato.
Se poi la si vede dal lato comico allora ci sta tutta, e non posso che unirmi al sorriso che suscita. Perché in fondo è un fotomontaggio carino, soprattutto per l'ipod, il powermac e il powerbook.

venerdì 25 maggio 2007

Feticismo a portata di gamba

Per il bene di tutti non bisognerebbe mai superare certi limiti. Come nel caso delle varie cianfrusaglie del negozietto iStuff di Milano, vero ricettacolo di trash ed inutilità. Una delle ultime novità è la giarrettiera per iPod, vera arma di seduzione.
Un consiglio: se una ragazza quest'estate vi avvicina cercando di sedurvi in questo modo, statene alla larga.
Ma fino a questo ci arrivano tutti. Quello che non capisco è come un sito, abbastanza autorevole, come www.macitynet.it possa pubblicare una tale sciocchezza tra le notizie: certe cose vanno nascoste. Qui non si parla più di moda, ma di feticismo.

Pre-Obiezioni

  • Andatevi a guardare il significato di feticismo (significato uno e due sul De Mauro)
  • In questo caso non si può parlare di gusti ma solo di feticci.
  • Non pubblico la fotografia di questo orrendo accessorio per motivi di copyright: non si possono prendere e copiare le foto, a meno questo non sia esplicitamente concesso.
  • Al negozio di iStuff io ci sono stato. E ne sono anche venuto via.
  • Lo so: non si parla direttamente di Apple.

giovedì 24 maggio 2007

Maniaci della pulizia

Sono parzialmente d'accordo con chi vuole essere pulito. Ma da qui a paragonare un macbook-pro ad un gioiello, ce ne passa: in fondo molti gioielli costano parecchio meno.
E comunque a me non piacciono neanche i gioielli.

mercoledì 23 maggio 2007

iPod e iStress


Il sesto ipod rotto in sei anni:
è solo sfortuna?
E non sono l'unico! L'iPod ha avuto il merito di diffondere, per questioni di moda, la musica portatile al grande pubblico. Purtroppo, però, l'iPod ha numerosi difetti, alcuni addirittura voluti da Apple.
Quello che più mi dà fastidio è il database delle canzoni: non basta copiarci sopra le canzoni ma bisogna aggiornare un database che contiene titoli, statistiche e playlist.
Questo significa che se quell'unico file (iPod_Control/iTunes/iTunesDB) ha il benché minimo problema, vuoi per un errore dell'hard disk vuoi per una disconnessione infelice, bisogna ricopiare tutte le canzoni, a meno di non mettersi lì a smanettare.
I file delle canzoni sono ancora al loro posto ma né l'iPod, né iTunes le riconosceranno. Questa trovata aiuta anche Apple a nascondere e confondere i brani memorizzati sull'iPod, rinominando i file in sigle senza senso e spostandoli in anonime directory del tipo F29, F07 e così via.
Ma non vi preoccupate: se vi succede, iTunes non vi lascia da soli e vi suggerisce di ripristinare le impostazioni iniziali, un modo difficile per dire "cancella tutto quello che c'è".
Sarebbe stato molto più semplice copiare i brani direttamente a mano, ma questo significherebbe non essere schiavi di iTunes come Apple vorrebbe. Per fortuna iTunes non è l'unico, e non è neanche il migliore, a saper gestire l'iPod

Logorrea


Rende l'idea... o no?

Uno schermo vale l'altro

Per il bene delle aziende in Italia le class action non esistono. Invece negli Stati Uniti ci sono, sono ampiamente usate e con successo. La class action iniziata in California qualche giorno fa prende di mira la Apple e la accusa di pubblicità ingannevole sulla qualità dei monitor dei portatili MacBook e MacBook Pro. In pratica la Apple pubblica delle specifiche delle rese cromatiche estremamente elevate, per una visione

simply unavailable on other portables
[semplicemente non disponibile su altri portatili]
In realtà i milioni di colori sono finti e sono frutto di un trucco software: il MacOSX sopperisce alle carenze del monitor mischiando i colori dei pixel vicini per dare l'illusione, e solo quella, di avere tanti colori.
Sinceramente, se tutti i produttori di portatili usano lo stesso tipo di schermo (quella schifezza lucida impossibile ad usarsi in qualunque ambiente illuminato), perché Apple dovrebbe usare qualcosa di meglio?

martedì 22 maggio 2007

4 miliardi di lacrimucce

C'è stato un post di Engadget, quasi un blog su gadget elettronici e non solo, in cui si ipotizzava di voci di corridoio secondo cui Apple avesse posticipato sia l'iPhone che il MacOS X 10.5. In seguito a questo post, rivelatosi falso, la Apple ha perso in borsa la bellezza di 4 miliardi di Dollari, al cambio circa 3 miliardi di Euro.
A quanto pare la Apple ora sta indagando su quel post, forse nel tentativo di chiedere un risarcimento. Quale patetico modo di piangersi addosso per colpa di una voce di corridoio, un rumor. E pensare che Apple deve tanto ai rumor che si inseguono e si susseguono a placare la fame di novità della gente che pare non aspetti altro che spendere lo stipendio nelle mele di Cupertino. Infatti le voci di corridoio fanno in modo che di Apple si parli sempre, una grande forma di pubblicità, e così come un rumor errato ha fatto calare il titolo in borsa, altre voci di corridoio l'hanno aiutato a salire.

Non piangere Apple: c'è ancora chi ti vuole bene.

Cominciamo bene

Questo blog vuole essere odioso e irrispettoso per aiutare chiunque lo legga ad aprire gli occhi su di Apple, perché sono convinto di una cosa:

Apple è male
Apple non è meglio degli altri

e nessuno potrà togliermelo dalla mente.
Tutto quello che viene fatto da Apple, dallo sviluppo del software alla progettazione dei computer, è fatto con un solo fine: i soldi di quelli che pensano che Apple stia pensando ai suoi utenti invece che ai loro portafogli.
In questo Apple non è diversa da nessun'altra società con la differenza che se la tirano troppo, fin troppo.