martedì 28 ottobre 2008

La cassa piena e la magia dei dividendi

Come giustamente mi viene fatto notare, ho mancato uno dei motivi principali dell'extra cash di Apple: i dividendi che non ci sono.

Quasi tutte le aziende ogni anno dividono i guadagni con gli azionisti, che altro non sono che i padroni dell'azienda stessa, con quote direttamente proporzionali alla quantità di azioni possedute.

Visto che si ciarla tanto della quantità di cash di Microsoft inferiore a quella di Apple, che ha 4,2 miliardi di dollari in più dell'eterno rivale, vediamo cosa fa Microsoft con i dividendi.

Dal 2004 al 2007 Microsoft ha staccato dividendi per circa 3,85 dollari per azione. Considerando che di azioni Microsoft in giro ce ne sono 8,90 miliardi, si tratta di una distribuzione dei guadagni verso gli azionisti pari alla bellezza di 37,9 miliardi di dollari. Per quest'anno (i dati saranno confermati il 18 novembre) si prevede che Microsoft stacchi dividendi per almeno 4,1 miliardi, cifra che guarda caso è molto vicina all'apparente vantaggio di Apple. Il totale negli ultimi quattro anni si attesta quindi a più di 42 miliardi di dollari.

Cosa faceva Apple nello stesso periodo? Non staccava alcun dividendo tenendosi tutti i soldi in pancia. Non tutti, ovviamente. Qualcosina veniva distribuita anche nei famosi premi di produzione, con una parte che si perdeva negli scandali delle stock options (mi faccio retrodatare le opzioni sulle azioni, così posso comprarle ad un prezzo inferiore al loro valore reale).

Fare i gradassi così è veramente troppo facile. Un consiglio: se Apple ha la botte piena evitate di gioirne senza motivo. Finireste per fare la parte della moglie ubriaca.

Buona bevuta a tutti.

lunedì 27 ottobre 2008

Poche vendite, tanti incassi

Come è possibile che un'azienda che non arriva neppure al 5% del mercato abbia una capitalizzazione superiore a tutti gli altri produttori di computer e una liquidità simile a quella di Microsoft?

Le risposte sono due.

La prima è l'indotto. Apple continua ad incassare grazie alle canzoni vendute sul suo store (che non sarebbe assolutamente così famoso se non fosse per l'iPod) e sui contratti telefonici del suo iPhone. Tutti soldi che ovviamente non crescono sugli alberi di mele, ma che vendono comunque e sempre dalle tasche dei clienti.

La seconda risposta è il rincaro. Apple è il produttore che rincara più di tutti i prezzi di vendita dei suoi prodotti rispetto ai costi sostenuti per costruirli. Si era detto che la nuova monoscocca in alluminio avrebbe portato un abbassamento dei prezzi, cosa che non c'è stata. Nonostante questa ammirevole ingegnerizzazione comporti un risparmio nei costi di produzione.

Inoltre non pensiate che i nuovi chipset NVidia siano più costosi di quelli Intel. Il chipset 9400 di Nvidia e l'intel G45 sono proposti pressappoco allo stesso prezzo (Apple tra l'altro è rimasta per un po' indietro non utilizzando il G45, ma solo il vecchio G31). Senza contare della scomparsa della porta FireWire, non una scelta tecnica ma una mera questione di risparmio che non si è tradotta sul prezzo finale.

Ovviamente è pacifico che se un'azienda fa un prodotto valido, e i computer Apple lo sono, debba guadagnarci tanto. È altrettanto pacifico che l'utente non va preso per il culo facendogli credere cose non vere. Basterebbe dirgli: siccome che siamo molto bravi e pensiamo che tutti gli altri fanno schifo allora abbiamo deciso di farvi pagare di più.

Quando vedete Steve Jobs che ipnotizza giornalisti, analisti e fancazzisti con strabilianti risultati fiscali non gioitene troppo. Quei soldi glieli avete dati voi.

Buona spesa a tutti.

PS
Forse non centra niente ma voglio ricordarvi che Piper Jaffray è un venduto che spara cazzate. Non lo state a sentire.

venerdì 17 ottobre 2008

Perché Apple non ha l'HDMI

Durante il question time dell'ultimo keynote, qualcuno ha chiesto a Jobs e soci: «Perché non c'è l'HDMI?»
La risposta: «L'HDMI non ce la fa a pilotare il nostro monitor da 30 pollici, così abbiamo scelto la Display Port».

Traduco la risposta: «Non abbiamo messo l'HDMI perché vogliamo che coi nostri computer si usino solo i nostri monitor. Ci mancherebbe altro che gli utenti Apple acquistassero roba dalla concorrenza!».

Infatti l'HDMI può pilotare senza problemi la mastodontica risoluzione 2560x1600 del monitor da 30 pollici. È il monitor di Apple che manca della connessione HDMI. E la cosa più intrigante è che manca anche della connessione Display Port, cosa che rende la risposta di Jobs e soci ancora più campata in aria.

È tuttavia probabile che Apple introduca presto anche un nuovo monitor da 30 pollici, simile a quello da 24 presentato. Insomma, la scelta della Display Port non è una questione tecnica come vogliono farcela bere, ma solo commerciale. In parole povere: ti taglio le gambe, così non puoi scappare.

E pensare che invece la Apple TV la porta HDMI ce l'ha!

Buona definizione a tutti

giovedì 16 ottobre 2008

Il Kill Switch: differenze tra Android e iPhone

L'Emilio Fede della situazione punta il dito contro Android: anche il sistema di Google ha la possibilità di cancellare le applicazioni da remoto! Bisogna metterlo alla gogna così come si è fatto per l'iPhone. Silvio Steve siamo tutti con te!

Facciamo un po' di chiarezza e vediamo di analizzare la situazione senza essere servi di nessuno, se non di noi stessi. Il Kill Switch in Android c'è e su questo non ci piove. Tuttavia ci sono alcune sostanziali differenze rispetto all'iPhone.

  1. Google ha confermato immediatamente l'esistenza del Kill Switch e non ha aspettato che qualcuno lo scoprisse come invece ha fatto Apple. Il tutto è esposto nei termini di servizio dell'Android Market. Inoltre nulla impedisce all'utente di installare un'applicazione al di fuori dell'App Store. Su Android non esiste il Jailbreak perché non serve.

  2. Apple fa una forte selezione delle applicazioni che vengono immesse nell'App Store, mentre questi controlli sullo store equivalente di Android non ci sono. Non che questa sia una giustificazione, ma Google potrebbe aver maggior bisogno del Kill Switch di quanto ne abbia Apple. Inoltre è noto il comportamento censorio di Cupertino nei confronti di alcune applicazioni.

  3. Android è open source: si sa esattamente come è fatto dentro. L'iPhone invece è blindatissimo e ci può mettere le mani solo Apple. È una questone di fiducia: come posso io fidarmi di te se tu non fai altrettanto?
Un'ultima cosa. Emilio MacFido definisce il Kill Switch «una buona idea come buona era e resta». Stronzate. Il telefono che sia Android, Nokia o Apple è mio. E quello che ci faccio sopra saranno per sempre solo fatti miei.

Buona uccisione a tutti.

Apple mente sul MacBook Air: non è il più sottile

Sulla pagina dedicata al MacBook Air, Apple riporta "Sempre il più sottile al mondo":


È una bugia, che porta a due possibilità: o Apple dall'alto della sua presunzione pensa di essere l'unico produttore di notebook, oppure mente sapendo di mentire.

Infatti per quanto sottilissimo, il MacBook Air non è il notebook più sottile sul mercato. Lo è stato, ma lo scettro è passato di mano già parecchio tempo fa. Il più sottile è l'HP Voodoo Envy che batte il MacBook Air per 1,79cm a 1,94cm. E giacchè avanzava spazio, nel Voodoo Envy ci hanno messo anche una porta USB in più, che funziona anche da E-Sata. Giusto per evitare che attaccando l'unità ottica esterna non resti neanche il posto per infilarci una chiavetta.

E giusto per la cronaca, quando Apple diceva «Il più sottile della storia», mentiva anche lì. C'è un caso antecedente, un portatile sviluppato insieme da Mitsubishi e HP. Roba d'altri tempi.

Buona sottiletta a tutti

martedì 14 ottobre 2008

Il Macbook e la presa in giro del "Nuovo a partire di..."

Che belli i nuovi portatili Apple! Vado subito sullo store a dare un'occhiata ai prezzi. Cosa vedono i miei stanchi occhi? Dalla copertina si direbbe che il nuovo macbook è disponibile a partire da soli 949€! Lo debbo avere! E subito.

Clicco sulla figurina (la riporto qui a fianco a memoria futura) e subito ecco la delusione. Il vero nuovo MacBook costa 1.199€. Quello più economico è il vecchio portatile plasticoso. Ed ha anche una dotazione decisamente inferiore alla media di tutti i portatili che si vedono in giro per negozi.

Si pensava che Apple avrebbe abbassato i prezzi per raggiungere più utenti. E invece quella che doveva essere l'arma finale di Apple è solo una rimanenza di magazzino.

Buone compere a tutti!

lunedì 13 ottobre 2008

Il primo Android non vende niente male

Se l'iPhone vende milioni di esemplari (11 milioni in una decina di mesi sono una cifra eccellente), anche il G1, anche lo smartphone metà androide metà pinguino voluto da Google (e da quanti si siano attaccati al carrettino) sembra avere delle ottime carte da giocare.

Infatti se inizialmente erano previsti 700'000 terminali venduti entro la fine dell'anno, tale cifra è stata rivista al rialzo. E di parecchio.

Si parla infatti di un milione e mezzo di G1 già venduti (in preordine), più un altro milione prenotato dai negozi per popolare scaffali e vetrine. In totale due milioni e mezzo (2'500'000) di pezzi. Un numero che assume ancora maggiore significato se si considera che il G1 deve ancora essere messo in vendita.

Buon robottino a tutti.

Il primo Android non sembra affatto male

Ora che il G1 di T-Mobile ha portato in vita il robottino di Google, non voglio stare ad elencare tutti i pregi di Android (open source, applicazioni senza limiti, costa parecchio meno, lettore schede, Java, gadgets e software in abbondanza), né per elencare i pregi dell'iPhone (mi viene in mente solo il multitouch... aiutatemi!).

Una serie di immagini che si susseguono in rapidissima successione (sì, un filmato che ho visto su mobileblog) valgono più di altrettante parole (quanto odio le frasi fatte). Come primo tentativo direi che ci siamo.

Se vi interessa, arriverà anche in Europa.



Buona apertura a tutti.

giovedì 9 ottobre 2008

Educarne cento per colpirne cento

Fa veramente pensare la nuova iniziativa di Apple, fortunatamente riservata al nord America, per portare le scolaresche in gita negli Apple Store.

Facciamo un contro esempio. In Italia la Ferrero organizza le visite guidate per bambini e scuole, ma nei suoi stabilimenti. Immaginatevi se invece portasse file di grembiulini tra le corsie dei supermercati. Farebbe ridere.

Apple invece, con un'enorme faccia da bronzo (forse l'hanno forgiata con il nuovo metodo brick) propone proprio questo: facciamo visitare i nostri negozi ai bambini, così li educhiamo a spendere danaro con noi. Per ora quello dei genitori, poi da adulti il proprio.

Un trucco che, ritornando al paragone di prima, non è molto dissimile dalle caramelle e i cioccolatini (anche Ferrero) che si trovano giusto di fianco alle casse dei nostri supermercati. Piangi bambino, piangi. Nessun iPod per te. Solo una maglietta, così per fare un po' di pubblicità in giro.

Buon consumismo a tutti.

mercoledì 8 ottobre 2008

Copio anch'io, no tu no

Apple ha inviato ad una scuola canadese una lettera minacciosa (così l'ha definita il preside) perché come logo quella scuola ha una mela. Intera, non morsicata, ma con la fogliolina colpevolmente inclinata dal lato sbagliato.

Dies Irae! Ma come? Questi farlocconi canadesi non sanno che Apple ha il dominio assoluto su tutte le forme dell'universo? Non si sono mai accorti che quando si morde una mela dentro c'è sempre un piccolo iPod? (Se vi interessano altri esempi veri, i miei sono delle iperboli, potete dare un'occhiata qui).

La storia potrebbe continuare a lungo. Solo un esempio e vado via. L'iPhone.

Nokia ha presentato il suo modello a tutto-tatto e i soliti noti e ignoti hanno sentenziati unanimi: è uguale all'iPhone. Il che corrisponde a realtà in quanto sia l'iPhone che il Nokia 5800 sono rettangolari. Eppoi chissà perché tutti si dimenticano che l'LG Prada è stato presentato una settimana prima dell'iPhone e combinazione, anch'esso ricorda quella forma geometrica chiamata Rettangolo.

In attesa che Apple millanti diritti sulle opere di Giotto e sui suoi cerchi perfetti auguro una buona quadratura a tutti.

lunedì 6 ottobre 2008

Senza clausola ma non troppo

Rispondo con colpevole ritardo ad Angel.

Like a fish out of water, by colodioApple ha cassato la clausola di segretezza sulla pubblicazione delle applicazioni per iPhone/iPod Touch nell'App Store. Ciò è un bene, ma come al solito bisogna fare alcune considerazioni.

Innanzitutto Apple non si è mossa di sua spontanea volontà: le critiche alla NDA sono arrivate unanimi da tutti i versanti. Se non fosse stato per il danno di immagine autoinflittosi, Cuperino non avrebbe mai fatto il doveroso passo indietro. Comunque l'ha fatto e siamo contenti. Almeno un po'.

Perché infatti la clausola non è stata completamente cancellata ed è ancora in vigore per le applicazioni in fase di sviluppo o comunque che non sono state ancora rilasciate. Una mossa di marketing piuttosto che un vero e proprio mea culpa. Apple ha fatto la parte del regnante illuminato elargendo ai suoi sudditi questo magnanimo gesto di benevolenza. Uno specchietto per le allodole per nascondere che nei fatti poco è cambiato.

Buona sudditanza a tutti.