Linee, prospetti e punti di vista
Un interessante battibecco anima i commenti di un post precedente sull'uscita di Autodesk "Puoi usare i nostri programmi sul Mac, se hai Windows". Il battibecco è interessante quando si parla di formati e compatibilità. Autocad è ormai lo standard de facto in numerosi ambienti, che ne pagano più o meno amaramente la dipendenza.
Vorrei portare la mia personale esperienza, che riguarda il campo dell'architettura. Di tutti gli studi di architettura che ho conosciuto e visitato nessuno si esime dall'usare Autocad. Solo su una macchina in uno studio un po' più "sperimentale" si sono azzardati ad usare Revit, che è stato acquistato e ingoblato dalla stessa Autodesk nel 2002. Il caso vuole che Revit, al pari di Autocad, funzioni solo su Windows.
Revit tuttavia utilizza un'approccio completamente diverso da Autocad. Su Autocad si ragiona per linee, e si disegna effettivamente come si farebbe su un tecnigrafo (matita, pazienza, prospetti, retini, ecc.). Con Revit invece si va a definire l'edificio nel suo insieme pensandolo direttamente come struttura: è poi il software a creare i vari prospetti, sezioni e a mettere insieme le tavole. Decisamente un passo in avanti.
Poi però in studio ti arriva un file DWG (il DXF lo si trova tipicamente solo in alcuni archivi pubblici). E allora tutto lo sforzo che hai fatto con Revit muore lì. Se vuoi collaborare con gli altri allora devi tornare ad Autocad, e possibilmente una versione recente. Autodesk ne tira fuori una release all'anno, tanto che ormai lo vende praticamente solo in abbonamento (si pagano qualche migliaio di euro all'anno e si ricevono tutti gli aggiornamenti). Servono sempre le ultime versioni perché, per quanto tra Autocad 2004 e Autocad 2008 non ci siano grosse differenze succede che un'altro studio abbia una versione di un paio di anni successiva alla propria e che il file non ne voglia sapere di farsi aprire o che alcuni pennini, o spessori o quant'altro risultino "sballati".
È quello che io chiamo l'effetto "Office": come notavano da più punti di vista i duellanti nei commenti versioni diverse dello stesso software producono documenti incompatibili fra loro. Pertanto l'utilizzo di strumenti diversi da Autocad, almeno nell'architettura, diventa quasi impossibile, a meno di essere uno studio abbastanza grande da potersi permettere di non collaborare MAI con soggetti esterni e che abbia abbastanza risorse da poter organizzare e pagare dei corsi di formazione per gli strumenti alternativi che hanno deciso di utilizzare.
Strumenti alternativi che ci sono e sono validi, su questo non ci piove, ma che uno studio non può azzardarsi ad utilizzare per i motivi di cui sopra. Oltre a Revit in tempi meno recenti ho visto utilizzare MicroStation, che non vorrei sbagliare in passato andava anche su MacOS (l'ho visto persino su Linux!) ma che ora esiste solo per Windows. Resta ArchiCad, che a quanto ho sentito dire è uno dei prodotti migliori per il Cad per l'architettura. Non so se non venga usato per una questione economica, o per una questione di formazione (nelle facoltà di architettura si insegna Autocad su Windows) ma personalmente non l'ho mai visto utilizzare in un contesto reale. Come dicevo più sopra, è probabile che studi più grossi lo utilizzino, ma la miriade di studi associati che rappresentano la stragrande maggioranza delle imprese di progettazione architettonica in Italia non può permettersi delle scelte. E non è certo colpa loro.
Così come non è colpa degli utenti di iPhone e iPod se nelle cuffiette con i comandi sul cavo c'è inserito un chip che impedisce di utilizzare auricolari che non abbiano pagato il dovuto dazio a Apple. Ma questa è (quasi) un'altra storia.